Il salvataggio di Villa del Pino

Casa Famiglia Villa del PinoLa gestione della Casa Famiglia “Villa del Pino” a Monte Porzio Catone, che da ventidue anni assiste le persone in Aids, attualmente è passata dai Padri di Betharram alla Cooperativa CpA – Cooperativa Centro per l’Autonomia – di Roma, sulla base di un contratto di servizio temporaneo, rinnovabile periodicamente, fino a quando la Cooperativa stessa non avrà ottenuto l’accreditamento da parte della Regione Lazio e la voltura della convenzione per la gestione definitiva.

Oggi, possiamo dire che questo è stato per noi un mezzo miracolo e dobbiamo riconoscere quanto ha fatto la Provvidenza per noi. Tutto è avvenuto perché il Gruppo di lavoro, che ha seguito attentamente l’andamento economico e finanziario della Casa Famiglia per gli anni 2012 e 2013, è arrivato alla conclusione che i Padri di Betharram, oggettivamente, non avessero più alcuna prospettiva futura di continuare il rapporto di convenzione con la Regione Lazio per svolgere l’attività di Casa Famiglia per persone in hiv/Aids a Villa del Pino.

Questo perché gli obblighi di gestione delle strutture socio/sanitarie nella Regione Lazio sono divenuti troppo onerosi da assecondare ma soprattutto perché il sistema di pagamento delle rette da parte della Regione Lazio è diventato insostenibile.

Infatti, benché la situazione economica della Casa Famiglia, negli ultimi due anni, abbia registrato un lieve passivo e il bilancio economico del 2013 abbia chiuso con una perdita di 15.000 euro, il vero motivo della crisi sta tutto nella situazione finanziaria.

Con il sistema di pagamento delle rette da parte della Regione Lazio, che arriva a ritardi di 20/24 mesi, è stato valutato che i Padri dovessero provvedere, costantemente, ad una copertura finanziariamente per almeno 600/800 mila euro nel biennio.

Un attento bilancio preventivo ha poi indicato che la Casa Famiglia sarebbe andata inevitabilmente in default definitivo entro il dicembre 2015.

Per tutto questo i Superiori maggiori dei Padri di Betharram, il 28 marzo 2014, analizzata la dettagliata documentazione, hanno deliberato formalmente di ritirarsi dal rapporto di convenzione con la Regione Lazio per la gestione diretta della Casa Famiglia.

E’ a questo punto che i Padri della comunità di Villa del Pino hanno avviato un serrato confronto con la Presidente del Consorzio Charis, costituito proprio “per contribuire a valorizzare i Carismi originari degli Ordini Religiosi, accompagnando processi di revisione, rinnovamento, potenziamento e trasformazione delle opere che li esprimono e dei loro sistemi organizzativi”.

Del Consorzio Charis fa parte la Cooperativa CpA (Centro per l’Autonomia) di Roma con la quale siamo arrivati, di fatto il 10 luglio 2014, a sottoscrivere un primo accordo di collaborazione per scongiurare l’imminente chiusura dell’attività di Villa del Pino.

L’accordo con Charis prevede una fase di transizione nella quale la Cooperativa CpA assume gradualmente gli oneri economici e finanziari della Casa Famiglia operando contestualmente nei confronti della Regione Lazio per ottenere la voltura della convenzione circa l’attività di Villa del Pino.

Questo tempo di transizione si sta rivelando assolutamente prezioso e proficuo. Infatti, con tanta buona volontà i soci della Cooperativa hanno compreso e assimilato il modello assistenziale della Casa Famiglia e noi Padri abbiamo imparato i processi e i meccanismi della impresa sociale.

Il primo risultato concreto che abbiamo raggiunto è stato quello, finalmente, del “accreditamento definitivo” della Casa Famiglia con Decreto del Presidente della Regione Lazio, dopo ventidue anni di autorizzazione all’esercizio provvisorio. Dopo di questo si è potuto procedere alla scrittura degli accordi e dei contratti definitivi con Charis e CpA che sono ormai pronti per le firme.

Il tempo sin qui speso è servito anche per una profonda riorganizzazione della Casa Famiglia che ha permesso di raggiungere un buon livello di stabilità dell’opera e quindi la prospettiva di una reale sostenibilità futura.

Charis e CpA hanno posto un’unica condizione per la firma degli accordi, indispensabile e inderogabile, e cioè che restino i Padri di Betharram alla conduzione della Casa Famiglia e che ai Padri resti la responsabilità diretta dell’opera di assistere le persone in Aids.

Nascita del Consorzio Charis

L’ Idea …dalle nozze di Cana (da un intervento del prof. Luigino Bruni) Maria come icona del principio carismatico nella storia: …per prima si accorge che i commensali non hanno più vino …il Carisma è un dono di occhi diversi che sanno vedere opportunità in cose dove gli altri vedono problemi perché il vino arrivi ai commensali, occorre attivare tutte le componenti della casa …è necessaria un’alleanza con le altre componenti della vita in comune, che oggi si chiamano laici, mercato e politica.

Il 10 maggio 2010 a Incisa in Val d’Arno (FI) è nata la nuova società “Charis”, promossa da Comunità Solidali e dall’Economia di Comunione. Soci fondatori sono 11 soggetti, Comunità Solidali, E.diC. Spa e CgmFinance, Consorzi e Cooperative Sociali, appartenenti alla rete del Gruppo Cgm e/o dell’EdiC.

CHARIS è un consorzio in forma di cooperativa sociale, nato per porsi al servizio degli Ordini Religiosi o di altri Enti Ecclesiali, sia in Italia che all’estero, con il fine prioritario di valorizzare e sostenere la loro diretta gestione delle opere a favore delle persone piu’ fragili. Intende, in particolare, contribuire alla valorizzazione dei carismi originari degli Ordini Religiosi espressi nei servizi di cura alla fragilità ed all’animazione/educazione/riabilitazione, attraverso molteplici forme di supporto ai processi di potenziamento, revisione, rinnovamento e trasformazione delle loro opere e dei loro sistemi organizzativi.

La Società potrà intervenire intercettando e mixando idealità, proposte, disponibilità e risorse, al fine di sostenere la prosecuzione delle opere in corso, valorizzare i carismi ispiratori e dar vita e/o trasformare, là dove richiesto, nuove esperienze di rete, in grado di dare continuità e forza alle ragioni ed agli stili che caratterizzano le opere degli Ordini Religiosi, coerentemente con le loro specifiche missioni.

La Società opererà secondo logiche di sussidiarietà e complementarietà rispetto alle realtà delle reti territoriali di Comunità Solidali del Gruppo Cgm e dell’Economia di Comunione, in particolare nell’ambito di interventi più complessi ed in territori non ancora serviti dalle due reti o nei quali le reti non sono in grado da sole di realizzare interventi sufficientemente significativi, innovativi ed armonici rispetto allo spirito ed alle finalità di CHARIS.

CHARIS è basata sull’alleanza fra religiosi e laici per aiutare a comprendere le risposte alle nuove sfide che le realtà carismatiche si trovano oggi ad affrontare, per dare continuità al Carisma, alla vocazione dell’opera, forse diversa, ma non meno carismatica.

A questo modo ciò che può sembrare la morte di un’opera, può diventare l’alba di una nuova resurrezione.

 

I soci di Charis

L’Economia di Comunione nasce in Brasile nel 1991, per un’intuizione della fondatrice del Movimento dei Focolari, Chiara Lubich, che restò colpita dai contrasti economici del paese americano. L’idea di Chiara Lubich era un sistema economico fondato sulla Cultura del Dare, attraverso l’opera di Uomini Nuovi, debitamente formati. (visita: www.edc-online.org)

Nato nel 1987, costituisce la più grande rete italiana di imprese sociali. Con le sue oltre 10.000 unità operative di servizi presenti in tutte le regioni, 70 province, 5.000 comuni il Gruppo Cgm rappresenta la più articolata rete organizzata in forma non profit presente in Italia di servizi alla persona offerti direttamente ai cittadini per il 40% e in collaborazione con gli enti locali per il restante 60%.

700.000 famiglie italiane usufruiscono di questa diversificata rete di servizi educativi, di cura, sanitari, sociali, riabilitativi, formativi, culturali e scolastici ed oggi anche turistici. (visita: www.consorziocgm.org)

Il Centro per l’Autonomia opera da 13 anni presso l’Azienda Usl Roma C al fine di favorire l’abilitazione e la riabilitazione delle persone con disabilità grave e gravissima e per facilitare percorsi di autonomia ed autodeterminazione.

Il Centro per l’Autonomia è ideato dall’Associazione Paraplegici di Roma e del Lazio e gestito dalla cooperativa sociale Centro per l’Autonomia – Michele Iacontino (già “Emmei”).

E’ sorto per fornire servizi per una vita indipendente e si ispira a principi di libertà ed uguaglianza, spesso negati alle persone con disabilità.
Opera nel rispetto dei diritti fondamentali e della dignità di ogni persona e della sua famiglia. I servizi svolgono funzione di promozione delle pari opportunità e della non discriminazione per le persone con disabilità in ogni loro attività di vita quotidiana.
L’obiettivo è il rafforzamento delle capacità individuali e l’autodeterminazione di ogni persona che generi effettiva inclusione sociale.

E dal 1997 ad oggi la cooperativa ed il CpA non si sono limitati a questo, ma hanno messo a frutto la loro crescente esperienza nel campo delle disabilità, affrontando molteplici attività con partner pubblici e privati, aziende e associazioni, in semplici servizi di trasporto come nella complessa progettazione e gestione di un servizio per la fornitura di ausili per la comunicazione nelle persone con sclerosi laterale amiotrofica.

 

Accordo di collaborazione tra il Mosaico e la Cooperativa CpA

L’Associazione Il Mosaico e la Cooperativa CpA, unitamente alla Congregazione dei Padri di Betharram, hanno sottoscritto un ACCORDO QUADRO, nelle cui premesse si dichiara che tutti hanno interesse che l’Associazione continui a svolgere attività di solidarietà con gli ospiti della “Casa Famiglia Villa del Pino, contribuendo a mantenere un clima familiare.
In sintesi l’accordo stabilisce che:
i Soci dell’Associazione sono autorizzati dalla Cooperativa a prestare attività di volontariato presso la “Casa Famiglia Villa del Pino” a sostegno delle iniziative programmate e promuovendone ulteriori per facilitare un clima familiare.
l’Associazione si rende disponibile a curare l’organizzazione dei turni di servizio volontario che i propri Soci intendono erogare in “Casa Famiglia Villa del Pino” per la preparazione dei pasti domenicali e festivi, quando siano in possesso dei requisiti e delle competenze utili.
l’Associazione, nei limiti consentiti dal proprio Statuto e delle proprie risorse finanziarie, si rende anche disponibile a fornire alcune attrezzature e strumentazioni per il funzionamento della “Casa Famiglia Villa del Pino” e un’autovettura funzionante, coperta dalle opportune polizze assicurative, esclusivamente per il trasporto degli ospiti della Casa Famiglia presso i presidi sanitari e i centri di cura.

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